Entrato in carica lo scorso gennaio dopo aver vinto facilmente le elezioni in ottobre, il governo del presidente Jair Bolosnaro porta a casa il peggior risultato mai preso da un’amministrazione brasiliana dal ritorno del paese alla democrazia trent’anni fa.
Il sondaggio, diffuso a Brasilia da Ibope, assegna all’ultradestro ex militare solo il 34 per cento del gradimento degli intervistati, che hanno giudicato il suo lavoro “ottimo / buono”, rispetto al 49 per cento di metà gennaio. Mentre il giudizio “cattivo / terribile” aumenta di 13 punti percentuali portandosi al 24 percento del campione.
In pratica un crollo nella popolarità di Bolsonaro, reduce da un incontro con Donald Trump alla Casa Bianca, durante il quale ha portato a casa solo qualche vaga promessa di sostegno presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a beneficio dell’economia brasiliana, che rimane pur sempre l’ottava a livello mondiale.
Quanto al piano militare, Bolsonaro si è dovuto accontentare della promessa di Trump d’intervenire presso la NATO al fine di rendere il Brasile “paese amico”. Il che sarebbe innanzitutto un vantaggio per il mercato delle armi americano, che acquisterebbe in tal modo un nuovo cliente.
Da parte sua il presidente brasiliano si è offerto di ospitare truppe statunitensi vicino ai confini con il Venezuela in chiave anti Maduro, arruolando automaticamente il suo paese nella campagna che Trump sta conducendo contro il governo chavista.
Magri risultati, a ben vedere, tanto più che Bolsonaro può contare solo sull’appoggio di un terzo del paese, e si accinge a sostenere in parlamento il suo progetto di riforma delle pensioni. Necessario per gli economisti che lo vedono come un prerequisito per avviare la crescita, rimane altamente impopolare.
Con il rischio concreto che possa scatenare le proteste di piazza al fine di esercitare pressioni sul congresso che potrebbero ostacolare la sua approvazione. Di certo, e il sondaggio lo conferma, Bolsonaro può ancora contare sull’appoggio dei brasiliani a reddito alto e dei cristiani evangelici, dove il suo gradimento raggiunge il 61 per cento.
Buono ancora il gradimento presso chi vive nelle regioni del nord, centro, ovest e nei comuni più piccoli, con un massimo di cinquantamila abitanti, dove raggiunge il 57 per cento. Più alta infine, l’approvazione di Bolsonaro nell’elettorato maschile dove tocca il 57 per cento, mentre ben più tiepido è il gradimento delle donne al 46 per cento. Segno che le numerose uscite antifemministe e omofobe del nuovo presidente hanno lasciato il segno.
Quanto alla sfiducia nell’operato del presidente, essa raggiunge ormai il 44 per cento dell’elettorato e si registra soprattutto tra gli abitanti delle città maggiori e delle regioni povere del nord est, che già nelle elezioni dello scorso ottobre avevano dato il voto alla sinistra.