Sono coloro che potrebbero salvare il nostro Paese di fronte al rischio imminente di una recessione economica, con danni sociali enormi da sommare a quelli già esistenti. Sono coloro che potrebbero trovare le risorse necessarie per finanziarie un piano d’investimenti capace di dare una risposta concreta alla fame di lavoro dilagante. Sono i “finanzieri”, le “fiamme gialle”, addetti a indagare sull’enorme matassa delle evasioni fiscali. Per usufruire pienamente della loro capacità d’intervento, serve dar loro autonomia ed efficienza. Anche per questo si parla da anni di smilitarizzazione di questo comparto pubblico. Un primo passo è avvenuto con la nascita del Silf, il sindacato italiano lavoratori finanzieri. Una prima conquista dopo una sentenza della Corte Costituzionale che garantisce la rappresentanza anche alle forze armate. Come ha avuto modo di affermare Stefano Castelli, uno dei fondatori del sindacato, dovrà tra l’altro garantire “quel presidio di controllo democratico, indispensabile per la prevenzione dei fenomeni di corruzione, evasione fiscale e di criminalità economica che attanagliano l’Italia”.
E’ una tappa importante di una lunga storia raccontata in un libro dal titolo che è tutto un programma: “Democrazia indivisa” (editore StreetLib, proposto da ytali). Un titolo che allude alle divise delle “fiamme gialle” e nello stesso tempo al concetto di democrazia che non si può dividere. Mentre il sottotitolo spiega “Il ’68 del Movimento dei finanzieri democratici”. E’ infatti la puntigliosa rievocazione di una battaglia iniziata in quell’anno ricordato spesso solo per la rivolta studentesca e per le conquiste operaie. L’autore, Claudio Madricardo , un giornalista già militante in Avanguardia operaia, è stato uno dei principali promotori di quella esperienza sessantottina. Tutto cominciò, come ricorda nella prefazione Giuseppe Giulietti, a Venezia. Bruno Ugolini su http://www.strisciarossa.it/un-sindacato-per-le-fiamme-gialle-piu-diritti-e-lott-piu-dura-allevasione-fiscale/