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Dalla scorsa mezzanotte, Il Brasile ha iniziato a bloccare il social network X dando esecuzione ad un ordine emesso dal giudice Alexandre de Moraes della Corte Suprema Federale (STF). Il provvedimento è scattato dal momento che Elon Musk, proprietario del social network, non ha soddisfatto la richiesta di nominare un rappresentante legale nel paese.

Lo scontro tra la giustizia brasiliana e Elon Musk era iniziato dopo che una indagine sulla diffusione di notizie false in Brasile lo ha coinvolto assieme al suo social network per presunti reati di ostruzione della giustizia e organizzazione criminale. Tanto più che Musk si era rifiutato di eliminare gli account legati ai sostenitori dell’ex presidente di destra Jair Bolsonaro che, secondo de Moraes, promuovevano la disinformazione, così come centinaia di tweet che mettevano sotto accusa il voto elettronico in vigore nel paese al tempo delle elezioni presidenziali del 2022.

La misura presa dal tribunale contro le piattaforme di social media non è la prima in Brasile. Già WhatsApp era stato bloccato più volte nel 2015 e nel 2016 per essersi rifiutato di condividere i dati degli utenti con la polizia, mentre Telegram era stato minacciato di chiusura nel 2022 per non aver rispettato gli ordini delle autorità brasiliane.

Tornando all’ultimo provvedimento, de Moraes ha spiegato che il “mancato rispetto degli ordini del tribunale” e il “tentativo di non sottomettersi all’ordinamento giuridico brasiliano” da parte di Musk hanno lo scopo di “costruire un ambiente di totale impunità e di terra senza legge”, e che la piattaforma è stata “strumentalizzata” da “gruppi estremisti” attraverso la “massiccia diffusione di discorsi nazisti, fascisti, antidemocratici e di odio”.

Da parte sua X, che già aveva chiuso il suo ufficio nel paese il 17 agosto con la motivazione che la libertà del suo massimo rappresentante era a rischio, ha precisato che “a differenza di altri social network e piattaforme tecnologiche, non rispetteremo segretamente ordini illegali”, ed ha ricordato che “quando abbiamo cercato di difenderci in tribunale, il magistrato ha minacciato di arrestare il nostro rappresentante legale in Brasile. Anche dopo le sue dimissioni, ha congelato tutti i suoi conti bancari”, aggiungendo che anche Starlink, un’altra società di Musk, aveva i suoi fondi bloccati.

In base all’ordine giudiziario, l’App Store e Google Play Store hanno cinque giorni a disposizione per rimuovere l’applicazione dai loro negozi online, mentre una multa di quasi 9.000 dollari al giorno sarà inflitta a qualsiasi persona o azienda che utilizza meccanismi come una VPN per accedere alla rete. La decisione potrà rientrare solo quando saranno rispettate tutte le disposizioni giudiziarie relative a X, compreso il pagamento di una multa di 18,5 milioni di reais (3,28 milioni di dollari) e la nomina del suo rappresentante locale.

Musk ha reagito scrivendo su X che “la libertà di espressione è la base della democrazia e uno pseudo giudice non eletto in Brasile la sta distruggendo per scopi politici”. “Il regime oppressivo del Brasile ha così tanta paura che il popolo sappia la verità che rovinerà chiunque ci provi”, ha continuato.

Facendo riferimento all’aspetto fisico del magistrato, Musk ha aggiunto che “il dittatore Voldemort sta cercando di distruggere la democrazia in Brasile”, e ha denunciato che “Alexandre de Moraes è un dittatore crudele travestito da giudice”. Secondo Musk, la cui posizione libertaria lo sta avvicinando sempre più a esponenti della estrema destra anarco capitalista come l’argentino Javier Milei, all’ex presidente brasiliano Bolsonaro, e allo stesso Donald Trump, la cui campagna ha recentemente deciso di sostenere ottenendo in cambio la promessa di un posto nella sua amministrazione in caso di vittoria, il provvedimento restrittivo è venuto “perché non abbiamo rispettato i suoi ordini illegali di censurare i suoi avversari politici”.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente Lula da Silva, che ha sostenuto che “qualsiasi cittadino di qualsiasi parte del mondo che abbia investimenti in Brasile è subordinato alla Costituzione e alle leggi brasiliane”, quindi Musk deve “accettare le regole”. Il fatto che sia ricco non gli consente di “mancare di rispetto” e “offendere” le autorità, ha concluso Lula.

Fedele al suo stile, Musk ha detto che de Moraes è un “criminale della peggior specie” e il “dittatore del Brasile”, e “Lula è il suo cagnolino”. “Per i nostri utenti in Brasile e in tutto il mondo, X continua a impegnarsi a proteggere la libertà di espressione”, ha concluso.

Lo scontro tra Elon Musk e la giustizia brasiliana ha scatenato un ampio dibattito sulla regolamentazione dei social network, sulla diffusione di fake news, e sui limiti della libertà di espressione nel paese. Prima di adesso, X era stato bloccato in diversi paesi, come Venezuela, Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, dove viene esercitato un pressante controllo del dissenso e più ampi sono i limiti alla libertà di espressione.