Il presidente Gustavo Petro ha promulgato la legge 418, che avvia il processo di pace totale con i guerriglieri e i gruppi armati esistenti nel paese. La nuova norma permetterà al governo nazionale di aprire un negoziato con i gruppi armati illegali, compresi i dissidenti delle FARC.
Il ministro dell’Interno Alfonso Prada ha precisato che si tratta di una legge che, fondamentalmente, consegna strumenti al Presidente della Repubblica, all’alto commissario per la pace, al governo nazionale che consentiranno di procedere verso l’obiettivo della ‘pace totale’ in Colombia. A tal fine è stata creata una commissione di alto livello composta dal ministro della Difesa, dall’alto commissario e dal direttore della Direzione Nazionale dell’Intelligence il cui primo compito sarà classificare il tipo di organizzazioni con cui il governo di Gustavo Petro aprirà il dialogo, a partire dall’Esercito di Liberazione Nazionale, al quale viene riconosciuto status politico. Per continuare poi con le organizzazioni ad alto impatto del crimine, ovvero le bande criminali, che operano nell’economia illecita, alle quali non verrà riservato un dialogo politico, ma una via di uscita in conformità con le regole del codice di procedura penale. Secondo modalità che la legge di sottomissione definirà sia in materia di pene, reati e procedimenti. La legge 418 introduce, inoltre, per i giovani colombiani la possibilità di prestare un servizio sociale in alternativa al servizio militare obbligatorio.
Quello che il governo colombiano, invece, non potrà fare è cancellare le pene alle persone condannate per aver commesso reati durante le manifestazioni seguite alla sollevazione sociale del 2021, dato che l’articolo, presente nel progetto originario, è stato respinto dal Congresso.
“È stata innovata la norma che permette ai governi di intavolare negoziati con coloro che sono al di fuori della legge, per conquistare il sogno della pace totale in Colombia”, ha detto il presidente Petro, che ha anche precisato che “ci saranno persone che negozieranno con la giustizia la possibilità di uno smantellamento pacifico del crimine, ci saranno persone che negozieranno con il governo le opzioni per porre fine a una guerra insurrezionale, di molti decenni fa, che deve finire definitivamente, senza echi, affinché la società colombiana sia la vera padrona del paese”.
La legge è stata firmata dal capo dello Stato e dai ministri dell’Interno, Alfonso Prada, della Difesa, Iván Velásquez, e della Giustizia, Néstor Osuna, nella tenuta presidenziale Hato Grande, nel nord di Bogotà, dove Petro ha incontrato oggi il suo gabinetto per discutere questioni di governo.
Da quando è entrato in carica lo scorso 7 agosto, Petro ha insistito per promuovere una “pace totale”, con la quale cerca di negoziare con i gruppi al di fuori della legge che operano ancora nel paese e raggiungere un accordo come quello raggiunto all’epoca con le FARC, che includa una sorta di accordo legale o di sottomissione alla giustizia. Fino all’approvazione di questa legge, al presidente era permesso solo di riprendere i dialoghi con l’ELN, poiché i protocolli di negoziazione sono stati firmati dal governo di Juan Manuel Santos.